Cala Gonone
Le pietre che parlano
Il territorio di Dorgali e Cala Gonone dal punto di vista archeologico, è un voluminoso libro aperto dove si possono leggere le misteriose tracce lasciate dai differenti popoli e civiltà che si sono succeduti nell' isola. Gli imponenti menhir, le misteriose domus de janas, originali dolmen in basalto o pietra calcarea, i maestosi nuraghi a strapiombo sul mare o svettanti sulle cime delle montagne, popolosi ed estesi villaggi dell' età del bronzo ed eleganti Tombe dei Giganti. La varietà, il buon stato di conservazione, la presenza di guide professionali, una cartellonistica ben posizionata, sentieri attrezzati, rappresentano la variegata offerta archeologica del paese.
La casa delle Fate
La belle epoque della storia sarda è senz'altro il neolitico (IV-III millennio a.C.): la "felice età dell'oro nero" cosi come è stata chiamata dagli archeologi per via dell'intenso uso e commercio dell'ossidiana.
Questa roccia nera, di origine vulcanica, vetrosa e tagliente veniva utilizzata per confezionare le micidiali punte di freccia: armi indispensabili per un popolo di cacciatori che su quest'attività basava la sua economia di sussistenza.
Le domus de janas
Cinquantaquattro Domus de Janas ricavate direttamente su diverse tipologie di roccia, con l'unico ausilio degli attrezzi di scavo in pietra, testimoniano la forte presenza umana in questa epoca lontana nel territorio dorgalese.
Le Domus de Janas o case delle fate, secondo la tradizione mitologica popolare, sono delle piccole tombe per lo più monocellulari (composte da un'unica celletta) dove trovavano dimora le spoglie dei defunti.
Ma è possibile ammirare anche esempi di domus pluricellulari composte da più ambienti intercomunicanti o di necropoli formate da più domus come quella di Conca e Janas (ben 8 domus) raggiungibile dalla S.S. 125 - direzione Orosei - percorrendo la deviazione all' altezza del Km 211,5.
Tra le numerose domus del paese consigliamo la visita della Domus di Pirischè, facilmente raggiungibile dalla circonvallazione a monte.
Segnalata da un cartello, la sterrata di circa un km conduce al piccolo monumento, sito sul ciglio della strada.
Ricavata da una colata di roccia basaltica, l'interno del vano sepolcrale di pianta rettangolare e diviso da una parete.
Di grande interesse anche la Domus di Isportana, situata nelle vicinanze di Dorgali, sulla strada che immette nella valle di Oddoene.
I Dolmen
Un popolo venuto dal nord.
La parola dolmen è di origine bretone e indica la singolare costruzione funeraria che si ritrova tra le civiltà del Nord Europa: in particolare della Francia nord-occidentale.
Seppure con proporzioni ridotte, in confronto alla monumentalità dei megaliti del continente europeo, anche in Sardegna è possibile scorgere tra le zone di montagna e gli altipiani queste costruzioni.
A Dorgali si ha notizia di 14 dolmen di cui 6 ancora integri.
Il più importante è quello di Motorra che si trova a 400 metri dalla S.S. 125 che porta ad Orosei, all’altezza del Km 208.
E’ composto da 8 pietre in basalto disposte in circolo, sormontate da una grande lastra.
La sua costruzione si fa risalire al 2100 a.C. (Età del Rame, cultura del vaso campaniforme) anche se sono stati ritrovati manufatti ceramici precedenti attribuiti alla cultura di Ozieri (neolitico recente).
I dolmen si ritrovano anche vicino al mare come testimonia quello di Monte Longu, di forte interesse per l’utilizzo della pietra calcarea (si raggiunge percorrendo un sentiero, che parte dal secondo tornante nella strada Dorgali – Cala Gonone).
Le torri che sfiorano il cielo : i Nuraghi.
Il nuraghe è uno dei simboli più conosciuti della Sardegna, il monumento più rappresentativo della sua storia millenaria.
Si tratta di un'imponente costruzione che può raggiungere e superare i 20 metri d'altezza, di forma semplice o complessa.
Nei suoi esemplari maggiori, comprende anche 15 torri collegate l'una con l'altra grazie ad alti e spessi muri.
Pare inverosimile che molte di queste costruzioni, innalzate con la tecnica della pietra a secco, senza l'utilizzo di materiali di coesione, si siano conservate integre fino ai nostri giorni.
Essi rappresentano un vero gioiello della tecnica e dell'architettura preistorica che documenta l'alto grado di sviluppo raggiunto da questa civiltà dell'età del bronzo.
Il territorio dorgalese è stato una delle culle di questo popolo di pastori-guerrieri come testimonia la forte concentrazione di nuraghi (40), di villaggi (più di 60), e di tombe megalitiche (più di 30).
Nascosti all'interno di grotte caratteristiche nel cuore del Supramonte, la montagna più selvaggia dell'isola, a picco sul mare o sul ciglio di spuntoni di roccia a guardia delle vie di penetra vie di penetrazione fluviale, i monumenti nuragici controllano e abbelliscono gran parte dei 225 Kmq della campagna dorgalese.
spiaggia di Cala Luna ornata dagli oleandri.
La presenza di numerosi insediamenti nuragici a Cala Gonone smentisce la teoria che i nuragici fossero un popolo nascosto nelle montagne e chiuso agli scambi culturali.
Le vaste dimensioni del villaggio Nuraghe Arvu (l'archeologo Taramelli negli anni venti contò quasi 120 capanne), il Nuraghe Favorita (a poche decine di metri dalla spiaggia Palmasera), il villaggio Nuragheddu e Nuraghe Mannu dimostrano al contrario la forte pressione demografica che si registrava durante l'Età del Bronzo e fino all'epoca romana lungo la costa orientale.
Consigliamo la visita al Nuraghe Mannu che si raggiunge percorrendo la strada Cala Gonone/Dorgali. Superato il primo tornante si prosegue, svoltando poi a sinistra. Il sito dipone anche di visite guidate. Il piccolo nuraghe monotorre, da cui si domina con un colpo d' occhio l 'intero Golfo di Orosei, è circondato da decine di capanne riportate alla luce negli anni '90 grazie ad un programma di ricerche-vacanza. questo ciclo di scavi ha permesso di rivenire le basi circolari nuragiche che erano coperte in precedenza, dalla vegetazione e dalle costruzioni romane a base quadrata. Una sovrapposizione culturale che rimanda alla dura colonizzazione delle truppe romane che occuparono il villaggio come avamposto militare e centro di scambi commerciali, come testimoniano le ceramiche sigillate con i timbri che ne attestano la provenienza delle colonie romane Nord-Africane.
Il Villaggio di Serra Orrios.
IIl villaggio santuario, il centro religioso più importante della Dorgali Preistorica.
E' il villaggio di Serra Orrios, a dieci Km dal paese, famoso per i due caratteristici tempietti a megaron e per la complessa articolazione urbana dell'insediamento.
Conserva ancora in piedi ben 70 capanne dove si suppone abitassero circa 300 persone.
Si entra nel villaggio dall'ampio recinto delle feste (40 mt di diametro) dove venivano accolti pellegrini, ospiti e viandanti e probabilmente si celebravano riti e feste religiose come lascia supporre il primo tempietto a megaron, situato all'interno del piazzale, di cui si sono conservate solo le fondamenta.
Superato l'ingresso architravato, si accede ad un vestibolo a forma di ferro di cavallo e si giunge quindi al secondo tempietto a megaron.
Più imponente del primo, questo è racchiuso da un recinto sacro e conserva una buona alzata (circa due mt) dei muri perimetrali.
E' notevole l'ingresso, su cui poggia un architrave arcuato e una protome mammillare scolpita sulla sinistra dell'entrata, che evoca il culto prenuragico della Dea Madre.
Passeggiando tra le viuzze si evidenzia la struttura familiare dell'agglomerato urbano, composto da sei isolati formati da gruppi di 5-6 capanne disposte in cerchio con al centro un pozzo comune per l'acqua.
I numerosi materiali restituiti dagli scavi iniziati negli anni 20 documentano l'intraprendenza economica e sociale dei suoi abitanti che si dedicavano all'allevamento, all'agricoltura e alle attività artigianali (filatura e tessitura della lana, produzione di utensili in ceramica e lavorazione dei metalli).
Il riposo dei Giganti. Le Tombe Megalitiche
La monumentalità delle sepolture collettive nuragiche ha stimolato la fantasia popolare che, vista l'imponenza di queste tombe, ne ha attribuito l'uso ad esseri fantastici.
La ricerca scientifica ha invece confermato la tradizione nuragica di costruire edifici funerari che dovevano custodire le spoglie di tutti gli abitanti del villaggio.
Esemplificativa è la Tomba dei Giganti di Thomes, a soli 6 Km dal villaggio di Serra Orrios in direzione della Superstrada 131 Nuoro - Olbia (3 Km dopo il bivio per Orosei/Nuoro).
Si accede al megalite dalla strada principale, dove è presente un ampio spazio per il parcheggio, dal quale parte un comodo sentiero di 400 mt..
Stupisce l'altezza della stele centrale (3,65 mt) in granito con i bordi lavorati (stele centinata) e una piccola porticina che, simbolicamente, rappresentava la porta inferi che conduceva al mondo ultraterreno.
Anteriormente alla stele, un'esedra semicircolare formata da pietre coltello (infilate nel terreno) delimita l'area sacra in cui si officiavano gli ancestrali riti funerari.
Dietro la stele, si allunga per 11 metri la camera mortuaria.
La Minicrociera è una gita che dura l’intera giornata ed è senz'altro la nostra escursione più completa, infatti, consente ai passeggeri di ammirare e fotografare tutte le spiagge, le grotte e gli angoli più suggestivi della costa fino a Cala Goloritzé.
Prevede tre lunghe soste sulle più belle e famose spiagge del Golfo: Cala Luna, Cala Mariolu e Cala Biriola.
È possibile arricchire ulteriormente questa escursione scegliendo anche di visitare la Grotta del Bue Marino.
Fortemente consigliata a chi ha in programma una gita di un solo giorno a Cala Gonone in quanto permette di apprezzare tutte le bellezze naturali del Golfo di Orosei, ma altrettanto gradita dal turista che soggiorna per un periodo più lungo. Infatti, dopo la minicrociera, il cliente potrà scegliere di recarsi sulla spiaggia preferita anche per l’intera giornata.
Il Nuraghe Arvu è un hotel 4 stelle superior a Cala Gonone, piccolo borgo sul mare del Golfo di Orosei, nella Sardegna Orientale.
Immerso in un parco ai piedi del Monte Bardia, l’Hotel Nuraghe Arvu Resort si trova a soli 500 metri dalla spiaggia più vicina di Cala Gonone e rappresenta il luogo ideale per chi ama trascorrere una vacanza lontana dagli stereotipi turistici.
L’ Hotel si distingue per l’elegante ed essenziale architettura, riproponendo l’uso di materiali naturali come la pietra, il legno e il cotto. Cuore dell’hotel è la piscina di 400 mq all’aperto, con vasca dedicata ai bambini e impianto idromassaggio lombare e plantare. Le 44 camere panoramiche, ciascuna dotata di ingresso indipendente, si distinguono per la ricercatezza degli elementi di arredo, grande espressione di design dei maestri artigiani locali.